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Francesca Vitali Boldini

Francesca Vitali Boldini, artista e curatrice, nel proprio lavoro attinge dalla Storia dell’Arte tematiche e riferimenti iconografici che sviluppa con strumenti antichi, non è un interesse episodico per questo genere ma una costante che ha già prodotto altri risultati innestandosi su una attività che annovera il collage digitale, l'incisione, la pirografia e la cura di momenti espositivi.

Lo sguardo che ci si offre è quello di una natura ricreata attraverso lo spirito della geometrizzazione, della scoperta delle linee costruttive che attraversano e sorreggono le forme degli animali e degli elementi vegetali.

Ritrae e abbraccia il mondo naturale con il proprio sguardo.

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Francesca Vitali Boldini, artist and curator, in her work is inspired by themes and iconographic references taken from the History of Art, which she later develops with ancient tools. It is not an episodic interest in this genre, but a constant search which has already produced different outcomes within an activity that includes digital collage, engraving, pyrography, and the curation of exhibitions. She offers us the view of a nature recreated through the spirit of geometrization, the discovery of the construction lines that cross and support the shapes of animals and plant elements.

She portrays and embraces the natural world through her gaze.

Francesca Vitali Boldini nella sua pratica utilizza regolarmente diversi linguaggi espressivi, con i quali dà vita a una produzione caratterizzata da una varietà di materiali e tecniche artistiche. L'opera di Vitali Boldini racchiude molteplici riferimenti – che vanno dalla storia dell'arte alla religione, alla mitologia– in relazione alle circostanze e alle contingenze che incontra in ogni nuovo contesto.

Molto forte è la dimensione simbolica e allegorica del suo lavoro, che in alcuni casi possono legarsi a riflessioni su temi attuali, come l’inquinamento ambientale o anche la migrazione.

È ben affrontato nell’opera di Vitali Boldini anche il tema della violenza di genere. Il nucleo centrale del suo lavoro è rappresentato dal ritratto, in uno sfondo ridotto all’essenziale. I quadri di Vitali Boldini ritraggono quasi figure isolate di giovani donne. Le figure delle giovani, dalle pose insolite e dagli sguardi malinconici, oltre ad essere accompagnate dai loro strumenti di tortura, quasi “fusi”, come delle protesi, sono attraversate da una tensione psicologica. Le figure risultano essere fragili ma dalla forte presenza. Vitali Boldini presenta le sue sante non tanto come icone di culto o come esempi di donne martiri, la cui testimonianza della fede si spinge fino all’estremo sacrificio della propria vita terrena, ma come immagine di tutte quelle donne seviziate e uccise per aver disobbedito ad un “potere forte”, punite con la morte per aver difeso il loro diritto di scelta. La rivisitazione artistica dell’autrice punta a mettere in relazione la “martire cristiana”, torturata e infine uccisa per l’affermazione dei propri ideali, e le vittime di “violenza di genere” e di delitti di femminicidio, così attuali e ricorrenti nella nostra società.

 

Tommaso Lonedo (Schio, maggio 2024)

Biografia 
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Si Laurea in Pittura con Lode all'Accademia di Belle Arti di Brera, discutendo la tesi in Storia
dell'Arte Sacra Contemporanea, successivamente, si specializza in Curatela di Mostre ed Eventi
Artistici presso l’Istituto Europeo di Design (IED) e in Curatela di Archivio d’Artista (AITART).
Con Renato Galbusera ha creato un Laboratorio finalizzato a progetti didattici nel Comune di
Locate Triulzi (MI), patrocinato dall’Accademia di Belle Arti di Brera.
Ha collaborato con la Galleria Seno di Milano in qualità di Curatore per l’ Archivio di un Autore del’
900, esponente del movimento artistico OP-ART.
Insieme ai Maestri Renato Galbusera e Maria Jannelli si occupa della gestione artistica e
direzionale di vari progetti espositivi, tra i quali il progetto grafico per - “MOTI D’ACQUE E
IMMAGINARIO URBANO” nel 500 dalla morte di Leonardo - presso l’Acquario Civico di Milano nel
2019.
Presso le vetrine della Stazione di P.ta Garibaldi, ha curato le mostre di: Underpass ANIMALIA,
2021, nel 2020 DICIASSETTE PASSI e LANDSCAPES nel 2019.
Nel 2016 ha partecipato allo Scambio Culturale tra l’Accademia di Belle Arti di Brera e University of Art and Design, Joshibi - TOKYO: Nell’ambito delle celebrazioni per il 150° Anniversario delle
Relazioni tra il Giappone e l’Italia - presso l’Università di Arte e Design.
Realizza i suoi lavori anche in grande formato, attraverso diversi linguaggi espressivi e mediante
l'utilizzo di varie tecniche artistiche, nei suoi lavori sono spesso presenti gli animali dei quali viene
mostrata la fragilità.
Le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche, espone in Italia e all’estero ed è stata
invitata a realizzare alcune mostre personali, tra cui:
2022 Hongzhoun CINA: l’Amour Art Spaces; dal 2017 partecipa esposizioni del Museo Nori de’
Nobili e alla Rocca Roveresca di Senigallia (AN), la prima personale si svolge nel 2017 a VARESE:
al Centro Espositivo Mons. Pasquale Macchi.
Nel 2018 alla Fabbrica del Vapore, sempre a Milano nel 2016 al Museo Diocesano e
successivamente al MACRO di Roma - Museo d"Arte Contemporanea, nel 2018 a Palazzo Pirelli e
Spazio Hajech Brera, nel 2017 a Villa Shaibler, nel 2015 presso il Museo Alda Merini e altro.
Vive e lavora a Milano.


www.francescavitali.it

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