Adriano Moneghetti
Nelle incisioni di Moneghetti il segno diventa forma o talvolta semplicemente valorizza i bianchi. La sua ricerca artistica è fatta di ironici dialoghi tra pesi visivi, tra velature ad acquatinta e segni nervosi che accelerano il ritmo della composizione. I soggetti entrano per lungo tempo nelle sue immagini per poi lasciare il posto ad altri e magari tornarci: un tempo fu il bestiario, poi la figura femminile, oggi le sue sedie a lungo osservate e dipinte. L’incisione è dunque un linguaggio non secondario ma indispensabile per parlare del suo comune presente.
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In Moneghetti's engravings, the line turns into shape, or sometimes it simply enhances white areas. His artwork consists of ironical dialogues between visual weights, between aquatint tones and nervous lines that accelerate the rhythm of the composition. The subjects dwell in his images for a long time, then they give way to others, and perhaps they will return in the future. Once it was the bestiary, then the female figure, today it is his chairs, observed and painted for a long time. Printmaking is therefore not a secondary, but a necessary language for addressing the present, the everyday.
La ricerca di Adriano Moneghetti (Milano, 1974) si colloca tra la grafica e la pittura, pur rimanendo nell’ambito dell’immagine riproducibile. Ma in un mondo in cui la grafica contemporanea è sempre più dominata dall’illustrazione e dall’uso dei programmi digitali, la scelta di utilizzare le tecniche tradizionali rappresenta ancora una via originale. Egli presenta una serie di stampe xilografiche su legno di filo o combinate con la tecnica dell’acquaforte.
Le sue stampe policrome non rappresentano paesaggi o scene, ma pochi elementi, legati al mondo
naturale, sui quali l’artista ha focalizzato la sua poetica. È soprattutto sulla rappresentazione dei fiori che Moneghetti applica la sua ricerca formale metodica e rigorosa. Le sue incisioni, contraddistinte da un colorismo puro, sottendono una meditazione paziente, profonda, intellettuale degli oggetti, soprattutto quelli più semplici. Moneghetti di fatto ne approfondisce il ritmo, i contorni, i riflessi infondendo agli oggetti una solennità pacata e austera. I soggetti naturali, modesti ma mai banali, la freschezza del segno e i colori accesi sono i tratti caratteristici della produzione di Moneghetti. Oltre a lavorare con le matrici, Moneghetti traduce la sua ricerca artistica anche nella scultura in legno, concentrandosi sempre sui medesimi temi.
Le sue opere, a stampa o scultoree, rappresentano una sintesi tra il realismo (“realismo”, si badi bene, come quello delle nature morte dei pittori olandesi del secolo d’oro o dei disegni di artisti come Jacopo Ligozzi) e le semplificazioni formali di Paul Cézanne. Con questi lavori Moneghetti si dimostra un artista capace di ridare un senso all’arte guardando e riguardando le piccole cose, cariche di vita e di mistero, con sguardi nuovi.
Tommaso Lonedo (Schio, maggio 2024)
Biografia
Adriano Moneghetti nasce a Milano dove vive e lavora come docente di grafica d’arte all’accademia di belle arti di Brera. E’ pittore e incisore, dal 1998 espone in diverse manifestazioni di grafica in Italia, Bulgaria, Serbia, Macedonia, Ungheria, Regno Unito.
Nel 2009 vince il premio Bonanno per l’incisione di Palermo e nel 2010 il primo premio alla rassegna internazionale di incisione “Fibrenus” di Sora (FR).
Nel 2017 è vincitore del premio Acqui per l’incisione contemporanea.
Tra una stampa e l’altra si dedica anche alla realizzazione di bizzarri libri con le figure e di altrettanto bizzarre sculture, talvolta in legno, oppure in ferro e pietra.
Contatti
mail: adrianomoneghetti@yahoo.it
sito: www.adrianomoneghetti.it