Quella dell’artista Piero 1⁄2 Botta (Fermo, 1977) è una pittura materica, incentrata sul corpo. I suoi soggetti sono “corpi” materiali, organici, che però non hanno connotati identitari specifici. Lo stile “feroce” di 1⁄2 botta, in cui prevalgono il rosa, il rosso e il blu, richiama alla mente una pittura espressionista. Anche se i lineamenti fisiognomici sono completamente cancellati, la forma e la

carne, pur essendo sintetica, sembra in continua trasformazione. 1⁄2 Botta realizza la figurazione

disfacendola, trascendendo la materia in un modo che può ricordare i ritratti di Francis Bacon. 1⁄2 Botta vuole registrare la presenza e l’umore psichico dei suoi “corpi”, e mostrare una realtà che va oltre la carne, oltre l’involucro, una realtà di emozioni, di sensazioni primordiali. Le sue sagome sono disorientanti, i soggetti perturbanti, che richiamano il concetto dell’enigma, il dramma incontrollato e la violenza istintiva. Eppure, è impossibile distogliere lo sguardo, come fosse materia che scava e riporta alla luce.

1⁄2 Botta traduce le sue atmosfere anche nell’installazione e, da artista creativo, ha aggiunto opere per lui significative per arricchire lo spazio a lui adibito. Artista instancabile, la sua genialità si indirizza anche verso materiali di recupero che riporta in vita con un sapiente intervento creativo.

Le sue opere sono prevalentemente autobiografiche e ci mostrano una coerenza interna, un senso di relazione con l’esperienza vissuta; l’artista se ne è servito per una conoscenza personale più profonda di sé, del fare artistico e del mondo.

Quella di 1⁄2 Botta è una collezione che ricorda il modus operandi di esploratori e antichi studiosi che facendo questo si sono costruiti un’immagine personale, specchio dei propri interessi e valori. Il risultato –– è una Wunderkammer moderna pensata attorno all’immaginario dell’artista.

 

Tommaso Lonedo (Schio, maggio 2024)